Praga: dove la magia diventa reale

Praga: dove la magia diventa reale
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La folla si era radunata lì intorno con una velocità sorprendente. Fino a pochi minuti prima le persone si potevano contare sulle dita di una mano. Alcune di loro erano sedute a riposare sul bordo del marciapiede. Pochi minuti dopo solo uno stretto spazio, lasciato dalla folla, permetteva ai pedoni di passare da una parte all’altra della piazza.

Pioveva incessantemente, quel giorno. Qualche spiraglio di sole lasciava sperare in un miglioramento delle condizioni climatiche, ma probabilmente nulla sarebbe cambiato da lì a breve.

Alla gente non interessava, però. Erano accorsi lì da tutte le parti della città, puntuali, volenterosi a non perdersi lo spettacolo. Decine di piedi, gli uni vicini agli altri, pestavano il suolo. Le punte degli ombrelli si toccavano, mentre i secondi passavano velocemente e la folla si faceva sempre più impaziente ed eccitata. A mezzogiorno in punto, uno scheletro prese a tirare una corda e a far scoccare una campana, e il cambio dell’ora dell’orologio astronomico di Praga cominciò.

Lo spettacolo era durato solamente quaranta secondi, o giù di lì, e non era neanche stato particolarmente impressionante. Molte delle persone restarono in piedi a filmare l’orologio immobile e silenzioso, sperando che qualcos’altro accadesse. Ma per quanto interessante, il cambio dell’ora era una di quelle cose la cui fama è sicuramente superiore al suo reale valore. Quando la folla si disperse e le persone, deluse e bagnate, tornarono sui loro passi, il vero spettacolo si rivelò in tutto il suo splendore.

La piazza era meravigliosa. Rimasi per alcuni minuti a guardarla, senza dire nulla. La mia immaginazione prese a correre senza sosta, talmente la visione mi aveva colpito. Immaginai uno scrittore inventare un mondo fatato, popolato da creature fantastiche, eroi e cavalieri. Immaginai poi un pittore prendere i suoi acquerelli e mettere quel mondo sulla tela. Non poteva essere vero, non esisteva un posto così, nel mondo reale. Eppure ero lì, a guardarlo con i miei occhi. Se un cavallo alato mi fosse volato accanto, a malapena lo avrei notato.

Con i suoi tetti spioventi e le sue innumerevoli guglie a punta, Praga è una città da cui non si può non restare affascinati. Che la si osservi dalla stupenda Piazza della Città Vecchia o dai vicoli gremiti di gente, dalla riva del fiume Moldava o dalla cittadella di Vyšehrad, che secondo le leggende ospita l’insediamento originario della città, la capitale della Repubblica Ceca offre viste da cartolina che si potrebbero osservare per ore. Il tutto condito da una grande vivacità, un ottimo cibo, birra a fiotti e alcuni tra i prezzi più accessibili che mi sia capitato di trovare.

In qualsiasi momento della giornata ed in ogni luogo in cui ci si trova, la magia di Praga ti avvolge come in un sogno ad occhi aperti.

Una mattina decisi di visitare il castello, situato su una delle nove alture che formano la città. Più che un castello in senso stretto, quello di Praga è un insieme di edifici all’interno di mura, che dall’alto vegliano sugli abitanti di quella moltitudine di case dai tetti spioventi.

Grazie all’ospitalità di una coppia di amici che vivono lì, ho alloggiato lontano dal centro, in una zona per lo più residenziale, memoria di un passato dominato dalla cortina di ferro. Il percorso che dalla casa in cui alloggiavo mi ha condotto al castello è stato un susseguirsi di immagini da favola, differenti sfaccettature di quel mondo surreale.

Gli edifici sovietici lasciano presto spazio a strade piene di negozi con le insegne scritte in una lingua sconosciuta e quasi incomprensibile. Tutto ha un’aria vagamente rétro, i tram rossi e bianchi pattugliano incessantemente le strade costellate di cartelli pubblicitari che sembrano vecchi di un secolo. Gli edifici Art Nouveau danno alla città un aspetto steampunk, come se dirigibili sorvegliassero le strade dall’alto.

Piazza San Venceslao, famosa principalmente per le dimostrazioni popolari e le rivoluzioni non violente e dominata dalla statua del santo a cavallo, segna la divisione tra la Città Nuova e la Città Vecchia e conduce dentro quel groviglio di vicoli che è il centro storico di Praga.

Per arrivare al castello bisogna raggiungere l’altra sponda del fiume che taglia in due la città. Il modo più interessante, e sicuramente più pittoresco per farlo è quello di utilizzare l’attrazione più popolare di Praga, il ponte Carlo. Con i suoi 515 metri di pietra grigia e le decine di statue che ne occupano la superficie, il ponte contribuisce enormemente all’aspetto fatato di Praga, e l’immagine che le sue torri creano mescolandosi col resto degli edifici è sicuramente qualcosa di unico.

Artisti di strada, venditori di souvenir e centinaia di turisti affollano costantemente il ponte. I colori che l’area assume al tramonto valgono sicuramente lo sforzo di infilarsi nella folla, ma il momento migliore per godersi il ponte è la mattina presto, quando la città è quasi deserta e la foschia della sera precedente mostra ancora i suoi segni sulla pietra.

Giunti all’altra sponda della Moldava, la città si fa colma di eleganti edifici barocchi e la strada diventa in salita, conducendo in cima alla collina. La salita a piedi è piuttosto faticosa ma altrettanto gratificante. Attraverso vicoli affascinanti si arriva al monastero di Strahov, dove è possibile visitare la stupenda biblioteca ricolma di antichi tomi, e assaggiare la birra prodotta dai monaci che vivono lì. Giunti a quel punto, solo pochi minuti a piedi separano dal castello.

In cima alla collina sono stato personalmente sopraffatto dall’ennesima, stupenda, vista della città, mentre un uomo sulla sessantina, appoggiato sulla parete di pietra, batteva con le mani su un disco di latta producendo una piacevolissima musica, che rendeva la scena ulteriormente surreale.

La visita agli spazi del castello è totalmente gratuita, ma l’accesso agli edifici è consentito solo a seguito dell’acquisto di un biglietto. Ci sono due differenti tipi di biglietto, a seconda di quanti e quali edifici si intende visitare. Qualunque sia la vostra scelta, assolutamente imprescindibile è la visita all’edificio di maggior rilievo del castello, la Cattedrale di San Vito, le cui torri dominano la città di Praga dall’alto e sono visibili da ogni sua parte.

L’interno gotico della cattedrale è un capolavoro dell’architettura, e la foschia causata dalla luce che entra attraverso il rosone e le vetrate colorate dà luogo ad un’atmosfera da mozzare il fiato. Ci si sente veramente piccoli e insignificanti davanti alla sua maestosità.

La sua vivacità, le innumerevoli guglie, i capolavori architettonici e la sua atmosfera rétro fanno di Praga una delle città più interessanti e belle d’Europa. I prezzi moderati e il fatto che sia piuttosto piccola, con un centro storico molto raccolto, la rendono inoltre molto accessibile. È molto difficile a questo punto trovare una scusa efficace per non visitarla.

 

 

 

 

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Manuel D'Antonio

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